Misteriosa India
Arrivo a Delhi Giro panoramico della città con sosta e visita dei suoi monumenti più importanti: la Moschea del Venerdì e il complesso del Kutub Minar. Sosta ai palazzi governativi davanti al Gate of India. Jaipur Visita della “città rosa”, così chiamata dal colore dell’arenaria impiegata per la costruzione degli edifici più antichi. Sorge nel letto di un lago asciutto, circondata da colline in cima alle quali torreggiano fortezze dalle mura merlate. Palazzo del Maharaja con il suo museo e l’osservatorio astronomico Jantar Mantar con il palazzo dei Venti. Amber con la visita del Forte Man Singh. Agra e Fatehpur Sikri, fatta edificare dall’imperatore Akbar nel luogo ove si dice che un indovino gli predisse la nascita del figlio. Visita della citta’. Il Taj Mahal, fatto costruire dall’imperatore Moghul Shahjehan nel 1631 in memoria della moglie Mumtaz Mahal, morta durante il parto del 14mo figlio dopo 17 anni di matrimonio. E’ il monumento piu’ famoso dell’India, la cui costruzione fu completata solamente nel 1653 e richiese l’impiego di 20.000 operai. Parteciparono maestranze provenienti anche dall’Europa. Il Forte Rosso, costruzione di vasta estensione che si affaccia sul fiume Yamuna iniziata dall’imperatore Akbar e poi ampliata dai successivi imperatori. Non tutti i monumenti conservati all’interno sono visitabili, tra cui la Moti Masjid (moschea della perla) in marmo. Si visiteranno la sala delle udienze pubbliche e quella delle udienze private, nonche’ diversi altri ambienti. Orcha. Un tempo capitale della dinastia dei Bundela, Orcha presenta tutt’oggi una serie di incantevoli palazzi e templi molto ben conservati. Anch’essa fu teatro di numerose battaglie e di passaggi da una dinastia all’altra, come quasi tutte le città del circondario, e il suo periodo di massimo splendore lo raggiunse nella prima metà del XVII secolo. Jehangir Mahal, palazzo fatto costruire nel 1606, in occasione della visita dell’imperatore Jehangir, per ospitarlo. Khajuraho splendido complesso di templi situato a Khajuraho, nello Stato del Madhya Pradesh, che rappresenta un unicum in India. E’ l’insieme di templi medievali infatti più vasto di tutto il Paese e per questo l’Unesco lo ha dichiarato patrimonio dell’umanità nel 1986. Khajuraho fiorì come Capitale della dinastia dei Chandela e i templi vennero costruiti tutti tra il 950 e il 1050 d.C. Successivamente la capitale venne spostata a Mahoba. In origine la città era racchiusa da mura con 8 porte, a fianco di ognuna delle quali vi erano due palme dorate. Entro le mura si trovavano circa 80 templi, ma solo 22 sono sopravvissuti, disposti su un’area di 21 kmq. Si dividono in due gruppi, quelli occidentali induisti e quelli orientali jainisti. Tra quelli induisti spiccano per bellezza il Lakshmana ed il Kandariya Mahadeva, ricoperti di squisiti altorilievi che rappresentano il clou dell’arte dell’India settentrionale dell’epoca. Molti di questi altorilievi rappresentano soggetti in atteggiamenti apertamente erotici. Le spiegazioni di questo che hanno dato gli storici sono le più varie, tra le più accreditate il riferimento alla filosofia del tantrismo che teorizza il raggiungimento della perfezione anche attraverso l’atto sessuale. Certamente si tratta anche di una fotografia della grande libertà di costume e dell’importanza data alle arti sotto il regno Chandela. Nel pomeriggio: Safari in jeep nel Parco di Panna, ricco di animali selvaggi tra cui diverse coppie della tigre del Bengala e dall’incantevole contesto naturale. Varanasi. Visita del sito archeologico di Sarnath. Sarnath è l’abbreviazione di Saranganatha o “signore dei cervi”, e fa riferimento ad una leggenda secondo la quale Buddha, in una vita precedente, era stato un cervo capobranco. Già luogo privilegiato di ascesi, nel 527 a.C. fu scelto da Buddha per iniziare la sua predicazione, tenendo due sermoni con i quali spiegò le “quattro nobili verità” ed altre dottrine a cinque asceti. Durante il regno di Ashoka (304 – 232 a.C), il primo grande imperatore dell’India il quale si convertì al buddismo, qui furono costruiti diversi edifici religiosi. Oggi il sito è sacro ai buddisti, che vi convergono da tutto il mondo per pregare. Sveglia prima dell’alba. Piccola navigazione in barca sul Gange per assistere ai rituali di purificazione e alle offerte al sole nascente dei pellegrini nei luoghi deputati alla cremazione, che qui avviene a cielo aperto. In tutta l’India solo qui le cremazioni non sono cerimonie strettamente private. Le ceneri dei defunti vengono poi affidate alle acque del fiume Gange, il più sacro tra i fiumi sacri dell’India, dove ogni indù vorrebbe potersi recare a morire. Il rapporto della religione indù con l’acqua è infatti molto forte. sosta all’esterno del Tempio d’Oro e della Moschea di Aurangzeb (non visitabili all’interno). Ed infine soddisfattissimi, torniamo a casa.
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